Di Grande Interesse

Cento Castelli tra i Borghi

Castello di Fivizzano

In un palmo di terra la natura presenta una straordinaria varietà di paesaggi: alte praterie, verdi pascoli, ondulate colline ricche di vigneti ed una lunga scia di paesi dominati da maestosi castelli.
Basta percorrere le strade dei borghi per capire fin da subito di essere capitati in un luogo fuori del tempo, in un luogo in cui il forte senso di suggestione è dovuto alla presenza di questi cento imponenti castelli. Alcuni distrutti dall’abbandono secolare, altri meglio conservati, che richiamano subito un tempo passato, fatto di coraggiosi cavalieri, bellissime principesse, potenti signori e fedeli servitori su cui favoleggiare.
Nelle vallate si celano ancora gelosamente i misteri di corti d’amore scomparse o di luoghi truci in cui avvenivano misteriosi rapimenti. Si narra anche che nelle notti senza luna uscissero dalle tenebre fantasmi e che popolassero quelle valli, in cima alle quali si arroccano le impenetrabili fortezze.
Un antico ed ingente patrimonio di tradizione e leggenda si dipana lungo il percorso dei cento castelli che da Fosdinovo a Pontremoli, da Fivizzano ad Aulla e per tutta l’area lunigianense conserva uno straordinario scrigno di memorie artistiche e culturali.

E non solo…
Se attraversi i ponti medievali e passi tra i portici dell’antico mercato, se cammini passo dopo passo sui lastricati, sentirai l’anima di questa terra entrare dentro di te.
Calma, pace, silenzio: il tempo sembra qui essersi cristallizzato.
Ovunque per queste vie potrai sentire gli echi di una vita lontana, fatta di semplicità: qui bottegai, sarti, speziali, calzolai e venditori aprirono le loro botteghe un tempo e costruirono le loro case…


Statue Stele ovvero Stele Del mistero

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Fascino e mistero si mescolano di continuo. L’atmosfera è permeata da un alone di richiami ad un mondo pieno di segreti e domande.

Nel crocevia che unisce la Liguria del levante all’Emilia e alla Toscana, in un angolo di terra non tanto remoto, è stato ritrovato, a partire dalla prima metà dell’Ottocento, un preziosissimo “tesoro” culturale e artistico.
Le Statue Stele sono monumenti in pietra arenaria, di carattere antropomorfo, da far risalire al periodo tra la preistoria e la storia più antica.
Che sia stato il caso a volerci regalare questa misteriosa eredità di pietra?
Questo è solo uno dei tanti interrogativi che sorgono intorno alle ignote popolazioni che abitavano questa terra prima di noi.
Insieme alle Statue Stele, infatti, sono emerse tante, tantissime domande. La mano di quale artefice si nasconde dietro queste affascinanti forme d’arte? O più banalmente chi è la popolazione che può vantare di aver costruito tali monumenti? Che cosa vogliono rappresentare queste figure dai connotati ora maschili ora femminili? Eroi dell’epoca o più probabilmente particolari forme di divinità? Che funzionalità assumevano le Statue Stele?
Aspetti unici per le loro peculiari caratteristiche e tratti comuni ad altre aree culturali si alternano, a voler quasi intricare ulteriormente questo fitto labirinto di domande intorno alle Statue Stele.
E’ curioso notare che in questa regione italiana sono stati avvistati ultimamente oggetti volanti sconosciuti diurni e globi di luce notturni. Che non sia avvenuto un fenomeno simile anche in passato? Le Statue Stele non potrebbero essere così una testimonianza di pietra delle ripetute manifestazioni avvenute? In questo caso non si tratterebbe più di divinità celesti, ma di vere e proprie presenze estranee provenienti da chissà dove… Non basta. Si pensi alla forma lunare di alcuni copricapi di queste sculture: è inevitabile ricollegarli alla Luna, come anche il nome della località: Lunigiana. Semplici coincidenze? Oppure…
Le 60 Statue Stele ritrovate fino ad oggi sono solo un numero ridotto rispetto a quante ancora rimangono sepolte. E insieme a queste ultime rimangono sepolte forse tutte quelle risposte che possono sciogliere i nostri dubbi su questa misteriosa civiltà, che con i suoi interrogativi è capace di sprigionare un fortissimo fascino.


La Via Francigena… ed altre vie

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Tanti sono i nomi che possono definire questa area : terra della natura, dell’acqua, dei sapori, dell’arte… ma soprattutto… terra delle vie!
Sì, perché attraverso questo suolo non passa soltanto l’antica Via dei Franchi, quella comunemente chiamata Francigena…
Un tempo i fedeli e i religiosi che, mossi da un fortissimo senso di devozione, intraprendevano questo lungo cammino, per giungere a Roma alla tomba di San Pietro, potevano incontrare sul loro percorso altri pellegrini diretti in Spagna attraverso il Cammino di Santiago de Compostela.
Non solo. Qui c’è una terza strada che si intreccia alle prime due: è la Via del santo volto di Lucca.
La testimonianza più preziosa risulta essere quella di Sigerico che nel 990 percorreva la Via Francigena dalla contea del Kent fino a Roma, per ricevere dal Papa la consacrazione ad arcivescovo di Canterbury.
La Lunigiana arricchisce così il proprio patrimonio storico-culturale, vantando nella propria terra il confluire di vie antiche, battute un tempo da tutti quei cavalieri medievali, quei signori, quei monaci e quei fedeli che costituiscono per noi oggi buona parte del nostro vastissimo bagaglio di tradizioni.
Anche il più grande poeta di tutti i tempi passò di qui e ci lasciò la testimonianza del suo transito: nell’VIII Canto del Purgatorio, infatti, Dante tesse le lodi dei Malaspina imperiali, che, magnanimi, lo avevano accolto nel loro maestoso feudo sulla Via Francigena.
Come lungo questo percorso vi sono delle tappe sacre che ne scandiscono la lunghezza e la durata, così si è portati a pensare che qui compaiano le basi logistiche dei Templari.
Da sempre un alone di mistero circonda le figure dei Cavalieri di Cristo, alcuni dei quali, scampati al rogo, si mossero per l’Europa dove fondarono un ordine segreto…
Gli insediamenti dei Templari sono rintracciabili lungo tutto il tratto della Via Francigena. Ma a cosa servivano queste costruzioni che altro non sono che vestigia dei misteriosi cavalieri? Abbiamo già sottolineato la sacralità nonché l’importanza dell’ospitalità in Lunigiana, con l’esempio fornitoci da Dante: ecco, gli edifici, le abbazie e gli ospedali degli stessi Templari avevano lo scopo di fornire un punto d’appoggio a tutti quei viandanti che avevano bisogno di riposare le membra, prima di riprendere il lungo cammino.
Questi sentieri ci proiettano in una dimensione fuori del tempo: all’incrocio di queste vie, infatti, si intersecano a loro volta, fra letteratura e storia, i grandi miti europei di carattere epico-cavalleresco, come il ciclo bretone, quello carolingio e il ciclo nibelungico.
Oggi sono moltissimi i pellegrini (e non) che intraprendono questo percorso, attraversando così posti non solo incantevoli per la loro natura, ma anche estremamente suggestivi, perchè carichi di una tradizione fra le più consolidate in Europa.


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